Guido Furbesco 27/07/2024

Città bike-friendly: il modello Nantes

Quando si parla di centri urbani “bike friendly” – ovvero di luoghi dove l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani è molto diffuso ed è incentivato dalle amministrazioni locali –, la mente corre subito all’Europa del Nord, dall’Olanda (Amsterdam, Utrecht) alla Danimarca (Copenhagen) fino agli altri Paesi scandinavi. Ma le pratiche e le politiche relative alla cosiddetta “mobilità dolce” caratterizzano tante altre città che, sebbene meno famose di quelle a cui pensiamo solitamente, raccontano comunque di esperienze degne di nota: è il caso di Nantes, in Francia.

Da tempo sensibile al tema delle due ruote, la città è stata Capitale verde europea nel 2013 e nel 2015 ha ospitato Velo-city, la conferenza globale organizzata dall’European Cyclists’ Federation. Oggi è in grado di offrire 780 chilometri di piste ciclabili, 4.520 parcheggi dedicati e più di 21.000 rastrelliere. Qui, il sistema di bike sharing si chiama Bicloo, è stato introdotto nel 2008 ed è andato via via rafforzandosi. Offerti dal servizio battezzato BiclooPlus, i mezzi a disposizione dei cittadini e dei visitatori sono 1.230, a coprire l’area metropolitana con una rete di 125 stazioni.

C’è poi il servizio di noleggio a lunga durata MonBicloo, che risponde a esigenze temporali di uno, tre, nove e dodici mesi: sette i modelli proposti, tra cui una bicicletta pieghevole, una cargo con ampio portapacchi coperto e tre a pedalata assistita. Completano il progetto i servizi BiclooPark (dedicato a chi vuole parcheggiare il proprio mezzo privato in una struttura ad accesso controllato) e BiclooPro (con offerte ad hoc di noleggio e mobilità integrata per aziende, enti e associazioni di assistenza e volontariato).

Il bike sharing è motivo di vanto per un centro urbano che sempre di più sposa la filosofia della “mobilità dolce”, particolarmente cara alle generazioni più giovani. Nantes è una città universitaria che conta una popolazione di più di 60mila studenti. E sono loro, in prima istanza, a essere i destinatari di un’interessante iniziativa vista con favore dall’ateneo. Vélocampus è un’associazione che ha lo scopo di promuovere e incoraggiare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico, economico, conviviale e adatto agli spostamenti urbani: non solo fornisce a chi frequenta i corsi un servizio di noleggio low budget che può arrivare a coprire l’intero anno accademico, ma promuove una serie di progetti tra cui escursioni di gruppo e festival.

Vélocampus è conosciuta soprattutto per i workshop organizzati nel suo “atelier de réparation”: «Siamo sostenitori della vélonomie (l’uso consapevole e la manutenzione in autonomia della bicicletta, ndr) e nei nostri laboratori di autoriparazione insegnamo a come prendersi cura del proprio mezzo e a fare fronte ai suoi malfunzionamenti, con tutti gli attrezzi necessari e beneficiando della consulenza degli esperti dello staff. Siamo aperti al contributo di tutti. Fare il volontario in un’associazione è molto gratificante, soprattutto durante un percorso universitario. Chiunque abbia idee per sostenere la causa delle biciclette in città è il benvenuto», raccontano i responsabili.