Quando l’azione è l’inverso del pensiero
A seguito della presentazione ai media del progetto Féris, avvenuta lo scorso 18 novembre con una visita nell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli, sono stati pubblicati sulla stampa alcuni interventi a nome di ex membri della Giunta comunale di Ferrara che riportano informazioni e giudizi fuorvianti e incoerenti rispetto al merito del progetto.
Tali giudizi richiedono dei chiarimenti puntuali e documentati, per spiegare in maniera compiuta i contenuti e le finalità del progetto Féris, e per avviare con la cittadinanza e con i diversi soggetti organizzati a livello territoriale un percorso di dialogo e di condivisione dei benefici che il progetto – nel suo sviluppo ampio e complesso – può portare a Ferrara e ai ferraresi, oltre che agli studenti che scelgono la città per il loro percorso universitario.
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Nello specifico, gli interventi riportati vertono in maniera polemica e pregiudiziale su tre temi, che vogliamo qui chiarire portando alcuni elementi in più di riflessione.
- Il mancato convenzionamento dei posti letto dello studentato universitario che sorgerà negli spazi dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli
La realizzazione di un Campus universitario con oltre 400 nuovi posti letto, costruito secondo i massimi standard di qualità, di per sé contribuisce in modo significativo all’aumento dell’offerta – numerica e qualitativa – per la popolazione studentesca “fuori sede”, determinando di per sé un calmieramento dei prezzi degli affitti sul mercato.
In sede di percorso istruttorio si potrà valutare la previsione del convenzionamento di una quota dei posti letto a favore delle fasce più deboli, laddove sia comunque garantito l’equilibrio economico-finanziario dell’intera operazione, elemento essenziale per il successo del progetto come definito dall’art. 38 c.3 della L.R. 24/2017, nonché sia superato il periodo di emergenza determinato dal conflitto in Ucraina, che oggi come noto impatta notevolmente sul costo delle materie prima e dell’energia, andando così ad aumentare i costi dell’intervento di riqualificazione.
- La “salvaguardia” dell’area di via Caldirolo
L’area di via Caldirolo interessata dal progetto Féris non rientra nelle fasce di rispetto delle mura e non vi è nessun vincolo da parte della Sovrintendenza.
Urbanisticamente si tratta di un’area di trasformazione per nuovi insediamenti, che demandava al POC (Piano Operativo Comunale) la definizione dei criteri per l’attuazione (indice edificatorio, quote di standard, ecc.). Scaduti i termini di attuazione dei POC così come stabiliti in principio dalla L.R. 24/2017, nonché quelli successivamente prorogati, l’obiettivo dell’Accordo di Programma ai sensi degli artt. 59 e 60 della L.R. 24/2017 è quello di agire in luogo del POC stesso e in attuazione del PSC (Piano Strutturale Comunale).
Al di là degli iter tecnici, quel che è importante evidenziare alla cittadinanza è un fatto incontestabile: per l’intervento di via Caldirolo, il progetto Féris prevede un approccio progettuale che agisce nel massimo rispetto della qualità ambientale e paesaggistica. L’area, come è già oggi evidente a occhio nudo, è schermata da una fitta vegetazione, e l’edificio che verrà costruito è stato progettato e dimensionato in modo da rimanere all’interno di questa schermatura naturale.
La particolare tipologia costruttiva, poi, oltre a prevedere i massimi standard di qualità ambientale e di riduzione dell’impatto, prevede una soluzione estetica – una grande copertura ricurva e vegetata – che ne consente l’armonizzazione con il paesaggio naturale circostante.
- I “rischi” competitivi per gli attuali Centro commerciale Ipercoop Le Mura e centro commerciale Cadoro Supermercati
Tra le obiezioni mosse al progetto da parte di esponenti dell’ex maggioranza e dell’ex Giunta comunale, la preoccupazione per la perdita di competitività dell’attuale offerta commerciale da parte della media e grande distribuzione presente sul territorio è davvero incomprensibile oltre che sospetta.
Si ricorda come proprio chi solleva questa obiezione, quando nel 2012 ricopriva ruoli Istituzionali di governo nell’Amministrazione Comunale, portò in Consiglio Comunale una delibera (delibera di CC del 2 aprile 2012, “Criteri per il rilascio di autorizzazioni commerciali di medie strutture di vendita”), approvata con voto favorevole dall’allora maggioranza, in cui si affermava e deliberava che:
(…) in materia di “Pianificazione” del Commercio le più recenti indicazioni normative impediscono di porre limiti numerici al rilascio delle autorizzazioni (si veda la Direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno, approvata il 12 dicembre 2006, nonché il D. Lgs. n. 59/2010 di recepimento della stessa e la relativa Circolare Esplicativa n. 3635/C 6 maggio 2010 del Ministero dello Sviluppo Economico) al fine di agevolare la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, in un’ottica di maggiore competitività ed equilibrio dei mercati, in modo tale che sia le imprese che i consumatori possano trarre il massimo beneficio dalle opportunità che questi offrono (…)
e
(…) in particolare la Direttiva, nel dare attuazione ai principi comunitari in materia di libera concorrenza (come affermato anche dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 430 del 2007), è principalmente diretta a rimuovere limiti all’accesso al mercato -anche allo scopo di ampliare la
tipologia di esercizi in concorrenza e aumentare la competitività dei vari settori dell’economia, inserendosi in un quadro di complessiva modernizzazione del commercio (…)
Si ricorda inoltre che chi oggi solleva obiezioni sulla componente commerciale di Féris sono gli stessi soggetti che – quando ricoprivano posizioni di responsabilità all’interno del governo cittadino – diedero giustamenteattuazione alla Delibera di Consiglio, autorizzando sia l’insediamento di un discount ALDI di fronte alla Chiesa di San Giorgio (mediante accordo operativo ex art.18 L.R. 20/2000, a firma del notaio Di Luca Di Roseto Massimo in Comacchio rep. 6178 racc. 4170, trascritto a Ferrara il 22/12/2017 Reg. part. 21080 Reg. Gen. 14624) che, a 300 metri dallo stesso, di un discount MD (mediante accordo operativo ex art.18 L.R. 20/2000, a firma del notaio Alberto Magnani in Ferrara rep. 48704 racc. 28641, trascritto a Ferrara il 19/11/2018 Reg. part. 12595 Reg. Gen. 18609), insediamento dislocato in un’area sottomura in Viale Volano, in prossimità del contestato parcheggio ipotizzato all’interno del progetto Féris.
Si è data inoltre giustamente autorizzazione, sempre in attuazione alle direttive di liberalizzazione, alla costruzione di un ulteriore discount ALDI esattamente di fronte al discount LIDL in via Eridano (mediante accordo operativo ex art. 18 L.R. 20/2000, a firma del notaio Giuseppe Bignozzi in Ferrara rep. 23130 racc. 15067, registrato a Comacchio il 14.04.2017 al n. 803 serie 1T, trascritto a Ferrara il 14.04.2017 ai partt.4336-4337).
È doveroso sottolineare infine che la precedente amministrazione, giustamente ha gradito e appoggiato il recente ampliamento della superficie di vendita dell’Interspar, nello stesso bacino del Centro Commerciale Le Mura e del supermercato Cadoro, senza che fossero sollevate obiezioni, come è giusto che sia stato, circa la perdita di competitività dell’Ipercoop e Cadoro.
È bene evidenziare inoltre che i suddetti progetti autorizzati dalla precedente Amministrazione in modo legittimo e in coerenza con le Linee di indirizzo delle leggi sulla libera concorrenza correttamente recepite, non hanno previsto nessuna opera di mitigazione ambientale ed estetica sui fabbricati, soprattutto per gli edifici che sono posti di fronte alla Chiesa di San Giorgio (ALDI) e nel sottomura (MD).
L’accordo operativo ex art. 18 L.R. 20/2000 che ha creato il presupposto per la realizzazione del supermercato ALDI di fronte alla Chiesa di San Giorgio, prevedeva un lotto edificabile in via Ravenna con destinazione “Aree prevalentemente terziarie – TER” (art. 105.2.1. NTA RUE, che consente la realizzazione di medie e grandi strutture commerciali) di superficie fondiaria pari a mq. 5.271, a fronte della riduzione di mq. 2.837 della superficie fondiaria destinata ad “Insediamenti prevalentemente residenziali – RES” e della soppressione delle aree destinate ad “Attrezzature e spazi collettivi – ASC” di mq. 2.811 e ad “Aree di mitigazione e compensazione ambientale – MCA” di mq. 247.
Si deve precisare che il legittimo ricorso, da parte della precedente Amministrazione, agli accordi operativi ex art. 18 L.R. 20/2000, per scelte anche strategiche, era demandato alla sola espressione della Giunta senza interpello del Consiglio Comunale, sebbene si sarebbe potuto ricorrere, per maggiore coinvolgimento del governo della città, ad accordi ex art. 11 L.241/90, mediante consultazione Consigliare, proprio come si è fatto con il progetto Féris.
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È evidente, stando a questi soli dati, la contraddittorietà, la pretestuosità e la gravità delle obiezioni che ora vengono mosse all’insediamento commerciale previsto da Féris.
Ma, al di là delle contraddizioni poco giustificabili, l’elemento importante da sottolineare nel complesso del progetto Féris è un altro, e riguarda i benefici per la cittadinanza che l’insediamento della struttura di vendita prevista dal progetto va a generare, e che sono di quattro tipi.
- Si introduce un elemento di mitigazione concorrenziale in un contesto dove il caro-spesa è acclarato da diversi anni. Come registrato dal Ministero per lo Sviluppo economico e riportato da diversi media (tra cui Sole 24ore e estense.com), Ferrara è la seconda città più cara d’Italia per prezzi medi del “carrello della spesa”. Questo in quanto sconta un’evidente situazione di oligopolio dal punto di vista dell’offerta commerciale.
La disciplina della concorrenza rappresenta il fattore necessario per il consolidamento e lo sviluppo di un’economia sana, basata sul pluralismo, sulla libertà di accesso ai fattori di produzione e agli sbocchi di mercato, sulla diversità dei prodotti offerti, sull’incremento della libertà di scelta, sullo sviluppo della qualità dei prodotti e sul meccanismo di auto controllo dei prezzi. Una condizione che consente di affrontare nelle migliori condizioni – per persone e famiglie – particolari momenti di crisi dell’economia, eliminando o riducendo gli ostacoli allo sviluppo rappresentati dalla presenza di monopoli od oligopoli che frenano il libero evolversi dei rapporti di produzione e di scambio di beni e servizi.
- Si realizza un parco urbano che consentirà il miglioramento della qualità urbana e della tutela e valorizzazione del territorio nelle sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche favorevoli al benessere umano e alla conservazione della biodiversità. Detto parco favorirà l’accessibilità ciclopedonale a servizio della città, e sarà collegato al contesto residenziale circostante.
- La struttura commerciale sarà atta a promuovere le condizioni di attrattività del sistema locale per lo sviluppo, l’innovazione e la competitività delle attività produttive e terziarie, con i conseguenti benefici sull’economia locale riconosciuti di interesse pubblico nella nostra regione (Circolare Regione Emilia-Romagna PG 2015. 0308657 del 13/05/2015 a firma degli assessori Costa e Donini sull’espresso riconoscimento dell’interesse pubblico nell’insediamento, ampliamento, ristrutturazione di insediamenti produttivi, a cui sono assimilati gli insediamenti commerciali).
- Il quarto elemento di utilità per la cittadinanza ha una misurazione effettiva diretta e immediata: la struttura commerciale di vendita prevista dal progetto Féris in via Caldirolo genererà circa 200 nuovi posti di lavoro diretti e indiretti, cui si aggiungeranno gli ulteriori 200 posti di lavoro generati dalle altre componenti del progetto. Un effetto benefico diretto per Ferrara e per i ferraresi, in un periodo di crisi dell’occupazione che investe anche questo territorio.
Crediamo siano sufficienti questi elementi, ben documentati, per dimostrare come le obiezioni fin qui mosse alla parte del progetto Féris che riguarda l’insediamento di una struttura di vendita siano frutto di un pregiudizio e di un preconcetto che non ha poi corrispondenze nella realtà dei fatti e rispetto ai benefici che il progetto, nel suo insieme, porta alla comunità ferrarese.
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L’elemento fondamentale da comprendere è che Féris è un progetto complesso e articolato, che si sviluppa su tre aree rispondendo a diverse funzioni, e che in quanto progetto articolato è sostenibile – cioè realizzabile – solo se confermato nella sua interezza.
Di conseguenza, il contrasto ideologico e la difesa della salvaguardia del fatturato di due insegne, atto gravissimo, all’interno di un contesto di libero mercato che è dovere dell’Amministrazione garantire e promuovere a beneficio dei cittadini, al di là dell’incoerenza delle dichiarazioni attuali rispetto alle azioni del recente passato, qualora dovessero produrre effetti ostativi al progetto Féris si tradurrebbero in concreto, per la cittadinanza, in un:
– NO alla riqualificazione dell’ex Caserma e della e Cavallerizza, che quindi manterrebbero lo stato di progressivo degrado che ormai caratterizza quest’area centrale della città da oltre trent’anni.
– NO alla realizzazione dello studentato, quindi meno posti letto per gli studenti in un momento di forte richiesta, affitti più cari per gli studenti, minore attrattività dell’Università cittadina nel contesto regionale e nazionale.
– NO alla riqualificazione di viale Volano, anche in questo caso un’area degradata che danneggia la qualità dell’area sottomura.
– NO a 400 nuovi posti di lavoro.
– NO all’abbattimento del costo della spesa alimentare per i ferraresi, che continuano a trovarsi in una condizione di oligopolio dell’offerta e di difesa preconcetta di alcune insegne rispetto alla possibilità di introdurre elementi di liberalizzazione del mercato e quindi di mitigazione dei costi per i cittadini e le famiglie.
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Riteniamo che il progetto Féris sia una grande occasione per la città, e proprio per questo crediamo in un percorso di dialogo e di confronto con la cittadinanza e con tutte le realtà – politiche, sociali, imprenditoriali – che vogliano dare un contributo positivo o anche critico utile a rendere Féris sempre più vicino e rispondente ai bisogni della città e alle opportunità che la città grazie a esso può e potrà cogliere.
Un dialogo che però, per essere proficuo e utile in primis per la comunità, deve basarsi su trasparenza e onestà intellettuale, non su pregiudizi ideologici o interessi di parte.
Se invece il dibattito, anziché entrare nel merito del progetto, si ferma al livello del pregiudizio ideologico, dobbiamo allora spostare il ragionamento su concetti come l’inclusività e il diritto all’istruzione. Di fatto, chi contrasta il progetto Feris, che come detto per essere sostenibile dal punto di vista economico-finanziario deve essere concepito come intervento unitario, produce un peggioramento dell’attrattività e dell’accessibilità dell’ateneo ferrarese, favorendo l’innalzamento dei prezzi degli affitti e quindi scoraggiando l’iscrizione dei giovani appartenenti a famiglie del ceto medio.
Se è vero che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e la Regione Emilia Romagna con la LR 24/2017 considera di “interesse pubblico” la promozione di interventi che favoriscono la costituzione di nuovi posti di lavoro, e il tema resta sempre ideologico, gli atteggiamenti di contrasto – di fatto – impediscono lo sviluppo di occupazione quantificabile in 400 nuovi posti.
Se è vero che la politica deve favorire il sostegno alle famiglie meno abbienti, visto che Ferrara ha il carrello di spesa alimentare per famiglia più caro dell’intera Regione da diversi anni, atteggiamenti di pregiudizio ideologico impediscono la riduzione del costo della spesa a discapito delle famiglie.
Se il tema è ideologico, siamo di fronte alla paradossale situazione in cui l’azione di chi si oppone a Féris in maniera pretestuosa è l’inverso del pensiero, e le marcate contraddizioni cominciano ad alimentare dei sospetti: al di là delle argomentazioni pregiudizievoli e generiche “contro” i singoli dettagli del progetto Féris, sarà forse l’arrivo di una nuova insegna la vera preoccupazione dell’opposizione Consiliare?